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Si può calcolare la felicità?
Quante ore felici abbiamo vissuto veramente?
Se qualcuno me lo chiedesse potrei raccontare di:
150.300 incroci di sguardi
80.234 parole gentili
78 sogni realizzati
190 avventure pensate
4 progetti a lungo termine compiuti
2 creature sognanti per il mondo
1 compagno di vita
679 esperienze di vita
20340 persone incontrate
785023 idee pensate
65 sport praticati
350 condivisioni di stati d’animo
89 cene in allegria
63 tuffi nel lago
530 bambini fotografati
23000 atleti immortalati
692 corse sull’erba
33 vette raggiunte
Se ogni giorno pensassimo a quanta felicità possiamo trovare o apprezzare in ogni ora, il nostro elenco sarebbe molto dettagliato e ricco.
Se potessimo calcolare il rapporto tra le ore felici e quelle della normalità, eppure quelle della tristezza, potremmo davvero ambire a migliorare la nostra vita?
Il nostro presente, il tempo dell’oggi assumerebbe più valore? Potremmo vivere davvero ogni giorno come se fosse l’ultimo?
Io credo di si.
Non lascio mai che un solo progetto scappi nel tempo, che una sola avventura sia rimandata senza giusta causa, che un sorriso sia rimandato al domani.
Come Jacominus anche io ho incrociato molte strade…
[…] Jacominus ha incrociato la strada di molti.
Alcuni che gli assomigliavano… altri che non capiva.
Alcuni che ha amato immensamente… altri con cui non stava bene.
Alcuni che lo hanno sconvolto… Alcuni a cui avrebbe potuto dare fiducia… altri di cui avrebbe voluto diffidare.
Tantissimi con cui ha percorso un tratto di strada…
Molti che ha dimenticato suo malgrado… e altri che non ringrazierà mai abbastanza. […]
E come lui anche io ho ricevuto tanto, di tutto, da tutti.
[…] Allora Jacominus, che tempo prima era sbarcato da una grande nave, salì su un treno.
Era il treno della quotidianità. Il tran tran. Ma il tran tran andava veloce! Bisognava insegnare il russo e l’italiano a June, il corso e il latino a Nils, e il persiano e il cabilo a Mona.
“E il vietnamita?” chiedeva Policarpo. “Lasciamo stare il vietnamita” lo tranquillizzava Dolce.
“E l’inglese? Almeno quello!” protestavano Leone e Napoleone. Ma nessuno ascoltava più. Era una cacofonia.
Allora Jacominus non ebbe più molto tempo per la filosofia e tutto il resto. […] *
E non lascio mai che la quotidianità mi faccia perdere questa ricchezza.
Buon anno di ore felici a tutti voi.
*Rebecca Dautremer. Il libro delle ore felici di Jacominus Gainsborough. Ed. Rizzoli